Muoversi 4 2022
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L’IMPORTANZA DI METTERSI IN GIOCO

L’IMPORTANZA DI METTERSI IN GIOCO

intervista a Rosa Portulano

Un lavoro che non è fatto solo di numeri, ma anche di rapporti personali che permettono di “mettere a terra” tutto ciò che gravita attorno ad un punto vendita e che ti fa sentire parte di qualcosa di importante. In questa intervista Rosa Portulano, che in Q8 si occupa di rete carburanti, ci spiega perché.

Rosa Portulano

Responsabile commerciale rete Q8

Quale è stato il suo percorso formativo?
A Liceo ho frequentato il linguistico. Una scelta dettata più dalla curiosità che dalla consapevolezza; mi affascinava l’idea di studiare nuove lingue per poter viaggiare liberamente senza alcun limite culturale. Così ho proseguito con lo studio della lingua inglese, ho imparato il francese e lo spagnolo, una scelta che mi ha portato a vivere per brevi periodi all’estero sin da subito.
Gli studi universitari hanno preso un indirizzo diverso e così mi sono iscritta alla facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia. Al termine del mio percorso universitario ho avuto la possibilità di partecipare al progetto Erasmus, ho preso un aereo per Helsinki dove ho scritto la mia tesi di Laurea Magistrale. Un’esperienza di vita e professionale che mi ha fatto crescere tanto e mi ha dato anche molte soddisfazioni.

Come è arrivata in questo settore?
Anche in questo caso per curiosità. Le mie prime esperienze lavorative, infatti, sono state in settori molti distanti dal petrolio. Sebbene durante gli anni di studio, nell’ambito dei career day organizzati dall’Ateneo, abbia incontrato aziende, responsabili HR di molte multinazionali che presentavano ruoli e percorsi di carriera per neolaureati, il settore petrolifero è sempre rimasto per me poco conosciuto. Conoscevo certamente gli operatori del mercato italiano ma non avevo mai valutato l’ipotesi di lavorare per un’azienda petrolifera. Mi sembrava una realtà irraggiungibile almeno per un neolaureato o quasi, finché non ho ricevuto una telefonata da una nota agenzia interinale. Il colloquio di lavoro è avvenuto presso gli uffici della sede di Roma, da quel momento ho scoperto un mondo.
Ho scoperto un’azienda all’avanguardia, leader di un mercato in evoluzione e radicale cambiamento, colleghi giovani alle scrivanie, quel giorno ho pensato: “Sono nel posto giusto!”

Quale è il suo ambito di attività?
Attualmente sono un responsabile commerciale. Mi occupo delle perfomance di vendita di un pacchetto di distributori di carburante all’interno di un’area geografica ben determinata. Si tratta di un lavoro che ha una componente quantitativa importante perché l’analisi dei numeri è all’ordine del giorno, ma anche qualitativa e riguarda il rapporto con i gestori e gli operatori di piazzale. A tal proposito mi riferisco alle attività di formazione del personale di vendita sulle iniziative aziendali, alle relazioni con enti pubblici e privati al fine di valorizzare gli asset aziendali, a cui si aggiungono i progetti che l’azienda mette in piedi e che coinvolgono direttamente il personale impiegato sul “campo”, il responsabile commerciale infatti è la cosiddetta “messa a terra” di tutto ciò che gravita attorno ad un distributore di carburante. Nel descrivere il mio ruolo mi piace pensare di poter rappresentare l’azienda nel mio piccolo, la prima interfaccia che gestori, clienti e terze parti hanno quando hanno necessità di “parlare” con Q8.

È soddisfatta di questa esperienza? Si sentirebbe di consigliarla ai giovani?
Ho ricoperto varie posizioni in azienda prima di essere un responsabile commerciale. Questa job rotation da una parte mi ha permesso di accrescere la conoscenza del settore e dell’azienda e dall’altra ha reso ogni esperienza stimolante, ho vissuto ogni cambiamento di ruolo come una sfida, un’opportunità per uscire dalla zona di comfort e mettersi in gioco.
Il ruolo del responsabile commerciale è sicuramente un ruolo di responsabilità poiché si ha a che fare con le persone, sei il custode di una parte del patrimonio aziendale che per quanto limitato ad un’area geografica ha il suo bel valore in termini economici e quindi molte decisioni vanno ponderate e condivise con vari interlocutori in azienda. Questo lavoro insegna il vero valore della condivisione e dello spirito di squadra poiché gli obiettivi numerici non si raggiungono da soli. Intraprendenza, curiosità ed entusiasmo trovano certamente spazio all’interno del perimetro delle attività che ci sono assegnate.
Si tratta di un lavoro dove chi si impegna è capace di spostare il risultato. Pertanto, la mia risposta è: assolutamente sì! Consiglio questa esperienza a giovani intraprendenti e con voglia di imparare.