Muoversi 3 2021
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IMMAGINARE IL FUTURO

Pensare il futuro è un compito decisivo per tutti, per il quale è utile farsi ispirare da studiosi, esperti, narratori: per immaginare come sarà il pianeta nel quale vivranno le prossime generazioni, saper prevedere come cambieranno le abitudini delle persone e individuare modelli di crescita pienamente sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

La pandemia in corso non accelererà affatto lo spostamento del consumo di energia globale su una nuova
traiettoria. Questo spostamento è impossibile nell’immediato per il semplice fatto che la quantità di energia solare o eolica generata, seppur maggiore, non potrebbe essere utilizzata per distribuire negli ospedali miliardi di dispositivi di protezione individuale (come avviene dallo scorso marzo grazie ai voli cargo intercontinentali, che volano a una frequenza senza precedenti) né per trasportare generi alimentari da campi e mattatoi alla popolazione bloccata in casa: solo il cherosene per aerei, il gasolio e la benzina possono farlo, e questo predominio non svanirà nel giro di qualche anno, se non altro per ovvi motivi di scala.

Farsi guidare dal velleitarismo non è mai la strategia migliore per una politica pubblica efficace, specialmente in questioni che riguardano le basi vere e proprie della civiltà moderna. La produzione di energia senza emissioni di carbonio sarà anche fortemente auspicabile, ma chi afferma che possiamo trasformare completamente il sistema energetico globale nel giro di due o tre decenni non può limitarsi alla semplice presentazione dell’ennesimo scenario ipotetico con una curva regolare motivato da obiettivi fissati arbitrariamente e con cifre altrettanto arbitrarie. Quello che devono fare innanzitutto è spiegare in modo convincente come eliminerebbero entro il 2050 la dipendenza dei paesi ricchi dai combustibili fossili (che attualmente costituiscono l’80 percento della loro fornitura di energia primaria) e, cosa ancor più importante, devono dimostrare come innalzerebbero (raggiungendo anche solo la metà del livello attuale cinese) il tenore di vita della metà povera dell’umanità senza ricorrere al carbone fossile.

 

Vaclav Smil

professore emerito presso l’Università di Manitoba, Winnipeg, Canada

[“Non tutto è come sembra”, We-World Energy n.47, 2020] 

Hanno contribuito a questo numero

Giorgio Carlevaro, Alberto Clô, Vannia Gava, Gianni Girotto, Maria Cecilia Guerra, Martina Nardi, Gilberto Pichetto Fratin, Paolo Mellone, Aurelio Regina, Claudio Spinaci, Chicco Testa, Stefania Tomasini

Hanno contributo alla rivista

Alessandro Aresu, Marco Baldi, Carlo Bonomi, Giogio Carlevaro, Carlo Carminucci, Giorgio Chiantella, Paolo Cintia, Francesco Clementi, Alessandro Clerici, Alberto Clô, Stefano Cingolani, Marco D’Aloisi, Stefano Da Empoli, Bruno Dalla Chiara, Giuseppe D’Arrigo, Pier Luigi Del Viscovo, Paola De Micheli, Pierroberto Folgiero, Alessandro Fontana, Benedetto Forlani, Marco Frittella, Giuseppina Fusco, Vannia Gava, Massimiliano Giannocco, Romano Giglioli, Gianni Girotto, Maria Cecilia Guerra, Icao, Innovhub, Pietro Lanzini, Stefano Laporta, Antonio Lazzarinetti, Marco Mannocchi, Benedetta Marmiroli, Paolo Mellone, Marco Mocchetti, Martina Nardi, Lisa Orlandi, Azzurra Pacces, Gilberto Pichetto Fratin, Linda Piedimonte, Marilena Pisani, Politecnico di Milano, Antonio Pollio Salimbeni, Ilaria Querci, Francesco Ramella, Filippo Redaelli, Aurelio Regina, Francesco Ricotta, Antonio Sileo, Guido Silvestri, Claudio Spinaci, Carlo Stagnaro, Angelo Sticchi Damiani, Davide Tabarelli, Antonio Tajani, Giuseppe Tannoia, Chicco Testa, Antonio Tintori, Stefania Tomasini, Roberto Ulivieri, Maria Rita Valentinetti, Giovanni Battista Zorzoli

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