Muoversi 2 2022
19

LA COMPETENZA PIÙ IMPORTANTE È LA VOGLIA DI IMPARARE

LA COMPETENZA PIÙ IMPORTANTE

È LA VOGLIA DI IMPARARE

intervista a Ville Patola

In questa puntata abbiamo intervistato Ville Patola, che in Neste lavora come ingegnere di sviluppo, mettendo a frutto formazione e competenze maturate nella scienza dei materiali e nella ricerca di soluzioni tecnologiche che facilitino le produzioni sostenibili.


Ville Patola

Development Engineer, Neste

Quale è stato il suo percorso
formativo?

Mi sono laureato nel 2014 con un Master of Science alla Tampere University of Technology, speciaIizzandomi in scienza dei materiali. Ho studiato prevalentemente polimeri ed elastomeri, ma la mia tesi finale si è concentrata sullo sviluppo del prodotto per un’azienda tecnologica che produce macchinari per la lavorazione del vetro.

Come è arrivato in questo settore?
Avevo letto dell’impegno di Neste nello sviluppo di prodotti rinnovabili già nel 2016 e del loro progetto per la raffineria di Singapore. Ricordo di aver pensato “Wow! In questa azienda devono lavorarci delle persone veramente in gamba per immaginare una transizione così impressionante dalle fonti fossili alle rinnovabili” e la cosa mi è rimasta impressa per anni. La percezione che avevo è che Neste fosse una delle poche realtà a fare qualcosa di concreto per combattere il cambiamento climatico.  Dopo circa sei anni nell’industria della lavorazione del vetro, ho deciso di cercare nuove opportunità più vicino ad Helsinki e Neste era in cima alla mia lista. Ero alla ricerca di un’esperienza significativa e Neste continuava a essere un chiodo fisso. Anche se non avevo esperienza nel settore ho deciso di fare un tentativo e fortunatamente ho trovato una posizione in cui avrei potuto usare le mie competenze e avere un impatto concreto.

Quale è il suo ambito di attività?
Lavoro come ingegnere di sviluppo nella R&D e le mie responsabilità includono il pretrattamento delle materie prime rinnovabili e l’upscaling delle soluzioni sviluppate dal laboratorio a progetti pilota e/o su scala industriale. Attualmente sto gestendo il mio primo progetto di sviluppo focalizzato sul pretrattamento di nuove e sfidanti materie prime rinnovabili. Direi che la competenza più importante è la capacità di imparare cose nuove e applicare quanto appreso al lavoro quotidiano. Occorre inevitabilmente una propensione agli aspetti tecnici ed essere “STEM-oriented”, ma le competenze specifiche si possono apprendere – e spesso lo sono – lungo la strada.

È soddisfatto di questa esperienza? Si sentirebbe di consigliarla ai giovani?
Per ora sono molto soddisfatto del lavoro che svolgo. So che i miei sforzi avranno un impatto e ho la possibilità di lavorare con persone brillanti. Ogni azienda ha degli aspetti negativi, ma finora gli aspetti positivi superano quelli negativi di 10 a 1. Sono anche entusiasta della strategia che Neste sta cercando di portare avanti e voglio farne parte.

Raccomanderei di non specializzarsi eccessivamente da subito. Quel momento arriverà, ma direi che la cosa più importante è ampliare le proprie competenze su più fronti e coltivare la mentalità da studente anche dopo la laurea. Ad un certo punto ci si rende conto che molti problemi hanno dei profili comuni e quanto fatto in un certo ambito può tornare utile in un contesto completamente diverso.