Muoversi 2 2022
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Porsche spinge sull’e-fuel: nella GP Ice RacE debutto low-carbon per la Cayman GT 4

PORSCHE SPINGE SULL’E-FUEL: NELLA GP ICE RACE DEBUTTO LOW-CARBON PER CAYMAN GT4

Tra le innovazioni che vengono sperimentate per competizioni motoristiche ci sono anche quelle che riguardano i carburanti, con sempre più attenzione verso i carburanti liquidi a basso contenuto di carbonio e gli e-fuels: il caso di Porche nella GP Ice Race.

Aspettando la Formula 1, che è un po’ la “regina” del settore, tutto il mondo del motorsport sta facendo i conti con le innovazioni nei carburanti. Come sappiamo, a partire dal 2025 la Formula 1 adotterà l’e-fuel, il biocarburante di terza generazione prodotto con energia proveniente da fonti rinnovabili. In linea con l’interesse della F1 a rimanere leader dell’industria automotive con i suoi motori a combustione interna, le Case automobilistiche intendono contemperare la necessità di ridurre l’impatto ambientale con la volontà di continuare a guidare automobili con motore endotermico.

Sono le grandi case dell’automotive a spingere in questa direzione, sapendo che trovare la giusta combinazione tra efficienza e prestazioni quando si utilizzano carburanti sintetici nel motorsport è missione nuova e piuttosto complessa. Nasce da qui l’impegno della Porsche che ha deciso di cimentarsi, dopo le simulazioni virtuali della Taycan Turbo S sul circuito di Nürburgring. Ora tocca alla sua Cayman GT4 RS alimentata a e-fuel che ha debuttato in Europa nell’ambito del GP Ice Race a Zell am See e il suo carburante sintetico verrà prodotto in un quantitativo destinato inizialmente solo alle competizioni.

Con l’investimento – insieme a Siemens – nello stabilimento di Punta Arenas nel sud del Cile, Porsche ha deciso pertanto di puntare sul carburante ricavato da scarti alimentari e realizzato con l’ausilio di energia eolica, data la peculiarità del sito di produzione che si caratterizza come uno dei luoghi più ventosi al mondo.

“Il grande numero di auto che viaggiano lungo le strade del mondo – circa 1,3 miliardi secondo le stime più recenti – indica che la transizione verso la mobilità elettrica non sta avvenendo tanto rapidamente da raggiungere gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi. Inoltre, diverse aree del mondo stanno approcciando la mobilità elettrica in modi e a velocità differenti, ed è quindi inevitabile che i motori a combustione interna continuino a circolare per i prossimi decenni” sostiene
Michael Steiner, membro del comitato esecutivo di Porsche per la ricerca e lo sviluppo.

Le simulazioni virtuali svolte dalla casa automobilistica tedesca hanno inoltre respiro molto più ampio: dai test sulla guida autonoma a un più elevato livello di assistenza alla guida sulle vetture di serie, finanche alla raccolta di dati dalle vetture dei clienti così da calcolare l’usura delle componenti e prevedere eventuali malfunzionamenti prima dell’insorgenza di una reale problematica.