Muoversi 4 2023
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EDITORIALE

EDITORIALE

L’apertura di un nuovo fronte di crisi sul versante mediorientale introduce ulteriori elementi di grande incertezza sui mercati energetici nel momento in cui sembrava che avessero trovato un qualche punto di equilibrio, nonostante le fiammate estive che hanno caratterizzato in particolare i prezzi dei carburanti.

La situazione si fa tesa ogni giorno di più e sinora a poco sono serviti gli appelli per un cessate il fuoco. Anzi, alcuni Paesi arabi stanno soffiando sul fuoco e basta un niente perché la situazione sfugga di mano. L’Iran ha invitato tutti ad unirsi contro Israele, un “regime falso, più odiato dell’Isis, per porre fine alla sua infinità crudeltà e alle uccisioni di innocenti musulmani”, mentre la Russia ha annunciato che svolgerà un “controllo visivo e con l’aiuto di armi su quanto succede nel Mediterraneo”. La Cina, da un lato, chiede una “de-escalation e di tornare al tavolo dei negoziati”, dall’altro, sostiene la Russia “nel suo percorso per perseguire la tutela della sovranità, della sicurezza e degli interessi nazionali”. Quanto agli Stati Uniti, sebbene impegnati in un lavoro anche diplomatico, hanno intanto mandato una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale come strumento di “deterrenza contro azioni ostili a Israele”. L’Europa, di contro, non è andata al di là di alcune dichiarazioni di rito. Oggi, a ben vedere, i fattori di rischio sono molto superiori rispetto a quelli di 50 anni fa con quella che viene ricordata come la crisi del Kippur. Oggi non è più solo questione di petrolio, ma anche e soprattutto di gas. Nel primo caso, anche se rispetto ad allora non siamo più schiavi del monopolio dei paesi del Medio Oriente in termini di disponibilità, resta il fatto che la leva prezzi è ancora saldamente in mano all’Opec oggi Plus, come spiega Lisa Orlandi nell’analisi a pag. 7. C’è poi il nodo di una raffinazione sempre più corta, soprattutto in Europa, che rischia di restringersi ancora e più del necessario, come si legge nell’analisi di Roberto Ulivieri a pag. 9. Quanto al gas, le vulnerabilità sono evidenti e, secondo Gionata Picchio, nel suo commento a pag. 8, sono quelle che “hanno contribuito a fare della crisi del 2021-22 una disfatta, costringendo l’energia europea ad arretrare su una linea del Piave da cui cerca ora faticosamente di riorganizzarsi”. È evidente che in un simile contesto nessuno sa bene cosa aspettarsi e l’unica cosa certa è l’incertezza che dominerà i mesi a venire. Il Governo italiano è alle prese con una difficile legge di bilancio improntata alla prudenza per non mettere a rischio i conti, come spiega Enrico Morando a pag. 4. Sullo sfondo un’Europa che, nonostante quanto sta accadendo, procede spedita sulla strada del Green Deal con il rischio di lasciare una difficile eredità alla prossima legislatura, cosa di cui ci parla Alessandro Bartelloni a pag. 12. In definitiva, rileva il presidente Gianni Murano nel suo commento di apertura, oggi ci troviamo “in una situazione geopolitica molto complessa, con tante incertezze che, soprattutto per i Paesi europei, può far prevedere ricadute economiche pesanti sulla nostra bolletta energetica che già lo scorso anno con 114 miliardi di euro ha raggiunto il record storico. Insomma, oltre all’estate anche l’autunno si preannuncia molto caldo”. Solo un ultimo spunto, sicuramente più leggero: l’ottimo 3° posto ottenuto dai ragazzi del Sapienza Gladiators Racing Team nella competizione “Motostudent” che si è tenuta dal 13 al 15 ottobre sul circuito di Aragon, di cui diamo conto a pag. 18.

Buona lettura

MUOVERSI
TRIMESTRALE DI UNIONE ENERGIE PER LA MOBILITÀ
ANNO 2023 N. 4 OTTOBRE / DICEMBRE
Direttore Responsabile
Marco D’Aloisi
Collaboratori
Armando Durazzo, Paolo Guarino, Roberto Roscani
Ideazione e Progettazione Grafica
Valerio Ventucci per Atlas Consulting

Progettazione e Realizzazione WebApp
a cura di Editab srls – info@editab.it