Muoversi 4 2023
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ILLEGALITÀ E CARBURANTI: UNA “TASSA” DA 10 MILIARDI PER CITTADINI E IMPRESE

ILLEGALITÀ E CARBURANTI: UNA “TASSA” DA 10 MILIARDI PER CITTADINI E IMPRESE

intervista a Marco Osnato di Marco D’Aloisi

Marco Osnato

Presidente Commissione Finanze Camera

Come nasce l’idea di un’indagine conoscitiva sull’evasione fiscale nel settore dei carburanti?
Non è la prima volta che il Parlamento realizza indagini conoscitive sul settore dei carburanti. L’ultima in ordine di tempo fu realizzata dal Senato nel giugno del 2022 in relazione alle autorizzazioni dei depositi fiscali ma, certamente, oggi sono maturi i tempi per cui il tema possa essere indagato a tutto tondo. L’indagine conoscitiva della Commissione Finanze si concentrerà sugli aspetti fiscali e tributari tenuto conto che nel settore dei carburanti si stimano frodi per circa 10 miliardi di euro, che pesano sulle tasche dei cittadini in termini di mancate entrate all’Erario, e dunque minore possibilità da parte del Governo di ridurre la pressione fiscale per famiglie e imprese. Le risorse che possono essere recuperate attraverso il rafforzamento delle misure di lotta e contrasto all’illegalità potranno sostenere sia il settore energetico, ai fini di una efficace transizione ecologica, che i cittadini incrementando i livelli e la qualità dei servizi pubblici essenziali che devono essere loro garantiti dallo Stato.

L’indagine conoscitiva della Commissione Finanze si concentrerà sugli aspetti fiscali e tributari tenuto conto che nel settore dei carburanti si stimano frodi per circa 10 miliardi di euro, che pesano sulle tasche dei cittadini in termini di mancate entrate all’Erario, e dunque minore possibilità da parte del Governo di ridurre la pressione fiscale per famiglie e imprese

Quali sono gli obiettivi e i tempi?
Partiamo dai tempi. La relazione conclusiva dovrà essere presentata entro il 31 marzo 2024 – salvo eventuale richiesta di proroga ove si rendesse necessaria per approfondire il fenomeno – quindi stiamo calendarizzando una serie di audizioni che, presumibilmente, avranno inizio nel mese di ottobre. Sono stati individuati tutti i soggetti da ascoltare che, in un modo o nell’altro, intersecano il settore del commercio dei carburanti, che potranno fornire alla Commissione elementi di valutazione indispensabili al rafforzamento delle politiche di contrasto e lotta all’illegalità, così come di efficientamento dell’intero settore sotto il profilo fiscale e tributario. Ed efficientare il settore dei carburanti, in questo caso per i profili di cui ha competenza la Commissione Finanze, è prioritario per questa maggioranza e significa porsi anche un altro obiettivo che è quello dell’efficienza ed economicità del sistema che, per il cittadino, non può che tradursi in un progressivo contenimento dei costi dei carburanti. Gli obiettivi di indagine sono quindi molto vasti ma hanno un perimetro ben delineato alle competenze della Commissione Finanze.

La transizione energetica apre ad altri tipi di carburanti non tradizionali. Vede gli stessi rischi di evasione?
Partiamo dal programma dell’indagine. Questo si snoda in un preciso quadro di competenze della Commissione Finanze. Occorrerà comprendere e analizzare, anche alla luce delle recenti dinamiche di settore ed anche con riguardo ai fenomeni di illegalità, tutti i passaggi fondamentali della filiera, che vanno dall’estrazione alla trasformazione delle fonti fossili in prodotti destinati alla vendita, così come tutti gli elementi finanziari di riferimento ed i relativi flussi ricercando punti di forza e di debolezza dei singoli attori. Chiaramente l’indagine non vuole essere una caccia alle streghe né può esercitare poteri inquirenti, ma appare realisticamente sempre più necessario il dover comprendere come mai se, nonostante le numerose norme in vigore e le sofisticate misure di contrasto in atto, il livello di evasione di Iva e accise è ancora tanto elevato nel nostro Paese e, conseguentemente, fornire al Governo le considerazioni della Commissione al fine di poter adottare le misure più opportune.

Chiaramente l’indagine non vuole essere una caccia alle streghe né può esercitare poteri inquirenti, ma appare realisticamente sempre più necessario il dover comprendere come mai se, nonostante le numerose norme in vigore e le sofisticate misure di contrasto in atto, il livello di evasione di Iva e accise è ancora tanto elevato

Quindi?
Il mercato delle fonti energetiche deve essere orientato verso la massima sostenibilità per poter contribuire a raggiungere gli obiettivi della transizione energetica previsti dal PNRR, ma certamente, anche al fine di evitare gli attuali rischi di evasione, in un mercato che si sposterà rapidamente dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, non andrà ripensata solo la tassazione delle fonti energetiche ma andrà ripensato, con una visione complessiva che non può riguardare solo l’Italia, l’intero sistema prevedendo anche un forte sostegno alla riconversione sia nei confronti dei cittadini che delle stesse imprese, anche al fine di garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.

Come valuta le misure adottate sinora per contrastare questi fenomeni?
Come detto i Governi, da quando ho memoria, adottano misure di contrasto all’illegalità e via via le implementano e le efficientano, ma la lotta all’illegalità, all’evasione tributaria è una impresa ardua che, senza la partecipazione attiva di tutti gli attori della filiera, e prima ancora dei cittadini, che in fin dei conti sono i diretti interessati affinché il costo e la qualità dei carburanti siano loro garantiti in termini di economicità e massima qualità dei prodotti, rischia di fallire lasciando la macchina Italia a secco e con i motori in panne. Per questo auspichiamo la massima collaborazione di ogni soggetto che sarà ascoltato dalla Commissione affinché le loro informazioni siano utili allo svolgimento di questa delicata indagine, per concorrere al raggiungimento di un risultato il più possibile chiaro, univoco e soprattutto utile all’attività del Governo.